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«Una vita in secca» tra mare e frontiera

Il romanzo di Aljoša Curavić racconta un breve viaggio di un medico veneziano

È uscito da poco dalle stampe il nuovo volume di Aljoša Curavić “Una vita in secca” (Oltre Edizioni). Il romanzo racconta il breve viaggio di un medico veneziano, di origini istriane, sparito in un incidente aereo. Si tratta di un medico che ama la letteratura e approccia la scienza medica con spirito filosofico, come trapela dal suo diario romanzato che viene trovato fra le cartelle cliniche dei suoi pazienti e recapitato a un suo amico negli Stati Uniti. Lo sfondo della storia di Davide Santin, questo il nome dell’alter ego inventatosi dal medico, è la frontiera. Il mondo di Davide non può esistere senza la frontiera, così come non può esistere senza la morte. Ed è presente ovunque, a qualsiasi latitudine geografica o temporale, sia questa dentro una stravolta roccaforte di frontiera ex-jugoslava e ora slovena, che l’autore chiama Castello-Kaštel, o nelle paludi della Louisiana. Ma il vero filo conduttore del libro è l’acqua, o meglio il mare, che affascina fino all’ossessione il protagonista, con le sue maree e i disagi di chi vive l’attrito con il diverso, che caratterizza tutte le frontiere.
Aljoša Curavić, nato a Umago e laureato in Letteratura italiana contemporanea all’Università di Lettere di Firenze, per dieci anni è stato caporedattore del programma informativo di TV Capodistria, mentre attualmente è caporedattore responsabile del programma radiofonico per la CNI della RTV Slovenia, radio Capodistria. Al suo attivo numerose pubblicazioni di prosa e poesia, tra cui il saggio “Firenze a Trieste” (La Battana, 1988), il romanzo breve “Sindrome da frontiera. I ricordi di uno sconosciuto” (MEF Editore Firenze, 2003), tradotto in croato con il titolo “Granični sindrom” e pubblicato dalla Biblioteca di Pisino, e il romanzo “A occhi spenti”, pubblicato dall’EDIT (2006) entrambi vincitori di una menzione speciale al Concorso triestino “Scritture di frontiera”. E ancora il romanzo “Istriagog” (Besa Editrice/Salento books, 2013), il libro bilingue “Portami i fiori – Prinesi mi rože” (Libris e Biblioteca centrale di Capodistria), che raccoglie editoriali e commenti giornalistici scritti dall’autore in italiano e sloveno nell’arco di un decennio. La silloge “Silenziario” è stata premiata al Concorso d’Arte e Cultura Istria Nobilissima 2003.

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