Una vita normale all’insegna della convivenza: è questa la vita che oggi desiderano i Croati e gli Italiani che da sempre vivono in stretto contatto in Istria, nel Quarnero e in alcune zone della Dalmazia. Un’area in le popolazioni croate ed italiane si sono incontrare, confrontate, scontrare ma specialmente mescolate, dando vita ad un ambiente umano culturale d’inusitata ricchezza. Eppure, non può esserci autentica convivenza senza reciproca conoscenza, e conoscere vuol dire rompere la congiura del silenzio che si fonda sulla convinzione che alcune cose è meglio non dirle ed evitare così la caduta libera di logoranti accuse e contraccuse per gli sgarbi reciprocamente subiti.
La collana Egzodika parla di coloro quali il destino ha riservato la rottura definitiva del cordone ombelicale che lega ognuno di noi al proprio luogo natio ed è dedicata a quelli che nutrono dubbi sulle verità assolute. Ma se gli esiti risolutivi della storia sono bianchi o neri, ciò non vale per il suo svolgimento che è sempre ricco di sfumature e di variabili sguscianti. Stanno proprio qui le contraddizioni che rendono così prezioso l’Adriatico orientale.
Normalan život u znaku suživota: takav život danas priželjkuju Hrvati i Talijani koji vesuočavala, sukobljavala i, što je najbitnije, miješala, utemeljivši na taj način jednu neobično bogatu ljudsku i kulturološku sredinu.
Ipak, nema pravog suživota bez istinskog uzajamnog upoznavanja, a upoznavanje treba doživjeti kao protutežu zavjetu tišine koji je proizlazio iz uvjerenja da je neke stvari bolje zatomiti, ne bi li se izbjeglo izranjanje mučane vrpce koja svakoga veže uz svoj rodni kraj, a posvečujući ishodi povijesti crni ili bijeli, to nikako ne vrijedi za odmotavanje povijesnog klupka, koje je uvijek složeno, isprepleteno, nepredvidljivo. Upravo u toj proturiječnosti krije se dragocjenost podneblja istočnog Jadrana.