Narrati in prima e/o in terza persona, i racconti qui riuniti affrontano temi ricorrenti nell’universo compiuto della penisoletta istriana con una scrittura magnetica, densa, sensibile e confidenziale. I personaggi che danno vita alla narrazione appartengono a un’umanità semplice che si dibatte e annaspa nella lotta prometeica con e per l’esistenza e, attraverso la dolorosa esperienza della sofferenza, vive sulla propria pelle il (dis)valore della vita. ... non esiterei a definire un po’ barocco lo stile immediatamente riconoscibile e fortemente personale di Nelida Milani (...): mi riferisco alla ricchezza ornamentale e artigianale che “carica” la frase di esistenza e consistenza (...). Simili a macchie sonore di uno spartito musicale, oltre a vivacizzare la narrazione, i “polesanismi” riflettono un modo di essere, anzi, sono la metafora stessa di un modo di essere, ma anche di un micromondo spezzato dall’orrore della Storia.
GIANNA DALLEMULLE AUSENAK