ALESSANDRO DAMIANI è una delle voci più profonde, preparate e di maggiore risonanza culturale e filosofica della CNI dell’Istria e di Fiume. Calabrese di nascita, nel dopoguerra si è trasferito a Fiume dove ha lavorato nel Dramma Italiano. Nel 1970 è entrato a far parte dell’EDIT dedicandosi al giornalismo. Ha insegnato giornalismo alla Facoltà di pedagogia di Pola e al Liceo di Fiume. Vasto l’opus di Damiani: i suoi testi, oltre che nelle testate giornalistiche, sono presenti nelle Antologie di Istria Nobilissima. Ha pubblicato sillogi poetiche (ricorderemo Frammenti, Trittico) drammi (Ipotesi, Non di solo pane, Dal tramonto all’alba, Aporie, Album di famiglia), romanzi (Ed ebbero la luna, La torre del borgo) e saggi (Poesia e poetica di Osvaldo Ramous, Restare Itaca, Fiume: itinerario di una cultura, Cultura dei mass media, La cultura degli italiani dell’Istria e di Fiume). È membro dell’Associazione degli scrittori croati.
«A stroncare l’uomo non è stata la difficoltà di attuare i suoi sogni, ma la scoperta di averli raggiunti. Quasi non sapesse che farne».
Damiani butta in ogni suo lavoro decine e decine di idee-chiave, ognuna delle quali, da sola, basterebbe a reggere il peso di un intero romanzo. La lettura di questo libro permetterà di scoprire il maestoso orbitare dell’intreccio, la sensibilità a tematiche vaste e profonde, la bellezza del paesaggio (istriano), i dialoghi pacati e solenni, la pagina pregnante, condensata in massime, dalla quale fa ogni tanto capolino il sottile humour e l’ironia superiore dell’autore.
NELIDA MILANI
Un itinerario scandito più che da fatti, da un vigile atteggiamento critico che procede con il fare narrativo della confessione, dell’esame di coscienza teso al chiarimento del proprio rapporto con la realtà.
FABIO RUSSO