MARIO SCHIAVATO è nato nel 1931 a Quinto di Treviso, primo di otto figli di una famiglia di contadini coloni la quale, a seguito degli eventi bellici, si trasferì nel 1943 a Dignano. In questa cittadina egli crebbe e si formò considerandola oggi, con l'Istria in genere, sua patria d'adozione. Sinora ha pubblicato una quindicina di volumi di narrativa per i ragazzi, di prosa e di poesia, alcuni anche tradotti in lingua croata e macedone.
Schiavato è meno scrittore di Tomizza (la sua è la prosa, chiara e monocorde, di stampo ottocentesco, di chi riferisce), ma ha più da raccontare, vede più da vicino, la sua materia narrativa è realtà vissuta con attenzione partecipe. Siamo accompagnati con grande naturalezza nel mondo contadino, con i suoi personaggi, i costumi, i riti, le colture, gli animali, il variare del paesaggio lungo l'arco delle stagioni, e il dolore. Il tema di fondo, anzi, si direbbe proprio la consapevolezza qui per metà esistenziale e per metà sociale, di uno sradicamento fatale dalla terra amata.
GENO PAMPLONI, “Il giornale”, Milano